giovedì 28 febbraio 2008

Li "stuorti" nomi

Tradizione antichissima quella dello "stuorto" nome che veniva dato prevalentemente a seguito di un pregio o difetto fisico o per dare una particolare connotazione al carattere della persona, al modo di comportarsi o rapportarsi con gli altri. In questa pagina una raccolta di "stuorti" nomi in ordine alfabetico tra i più conosciuti riportati anche di un libro scritto dal compianto Nino Iorlano.
A Accettuddo, Acchillo, Acquafraceda, Addirato, Alalà, Aliazzo, Amatone, Arace

B Baccalà, Bancarieddo, Bandinera, Bannito, Barbarella, Barbascianno, Bellazita, Boscia, Bottone

C Cacaglia, Cacasarache, Calamorgia, Calavrese, Calavrespa, Cammelecchia, Canieddo, Cantaricchio, Capargio, Capellera, Capìanco, Capirossa, Capiscinto Capisicco, Capitano, Cappetta, Cappiello, Caraonera Cardella, Carigno, Carlino, Carnovale, Caronto, Carrafone, Catalano, Catarinella, Cecolecchia, Cenerefredda, Centreddaro, Cermene, Cerzuddo Chiarfuso, Chiattedda, Chiattone, Chichione, Chico, Chiuovo, Ciaccella, Cianna, Ciavarredda, Ciccarieddo Cicerenella, Cicinieddo, Ciomma, Copetaro, Corazziere, Corsetta, Cortella, Cortieddo, Craparieddo, Creddo, Cucuzzo, Cuoco.

F Fabbrizzio, Fecce, Ferregna, Figliola, Folletta, Fornara, Fresolone, Frustere, Furia.

G Giacchetta, Giacchino, Giancola, Giannangelo, Giardenera, Gigetto, Giorgio, Gnaco, Guagliotte, Guardaboschieddo

I Ianessa, Iscitieddo

L Lampo, Letega, Litta, Loggiò, Lommersa, Lupari

M Maccario, Maccheronaro, Malaspina, Mantuscio, Marcangione, Marciano, Marianna, Mariannedda, Mario, Marione, Mascione, Massaro, Mastacchillo, Mastobiasio, Mastolisandro, Mastotondo, Mastrommelo, Mastrone, Mauriello, Medeco, Melone, Meo, Mercante, Miano, Militare, Millo, Mingarozza, Mingo, Monaca, Montatore, 'Mpeta, 'Mpicciuso, Mugliatieddo, Muortodesuonno, Mussallebbro, Mussillo.

N Nana, Nasicacato, Nasicotta, 'Ndacchenda, 'Ndeboleta, 'Ndella, 'Ndonieddo, 'Ndremone, 'Ngenge.

O 'Ofarale, Onnella, Orruccio

P Paccio, Paceta, Paglietta, Paglionessa, Paneperso, Pantulio, Panzurrino, Paoli, Paperaccia, Pappacotta Papuscio, Paraguai, Parredda, Pascillà, Patanara, Patanieddo, Patetta, Pechella, Pecoranguoddo, Pecoriello, Pelata, Pella, Pellegrino, Pellella, Pellillo, Peppone, Perchecchia, Perenedda, Pesce, Pesedda, Petazza, Petrone, Pettenessa, Pettolone, Pezzantonio, Pezzella, Picchetto, Pignatara, Pilicionna, Piruoccolo, Pisciaportedde, Pisciotta, Piscitiello, Pizenzo, Pizziddo, Polda, Preatorio, Prenuscio, Presepio, Prisco, Prieolo, Prudenzia, Pulicano.

R Rascaatto, Reginella, Romito, Rossa.

S Sabella, Saccone, Salato, Santarella, Santillo, Santo, Savino, Scannola, Scaracioppola, Scarpitto, Scarpoledda, Scello, Scialatorio, Scialetto, Sciarrillo Sciodeo, Sciola, Sciorella, Sciosciaculo, Scioscio, Scopino, Scorcia, Semone, Senzavrecchia, Sfelenza, Sgammerrone, Sgarretta, Sibasilio, Silao, Smerso, Soavio, Sorece, Soreciaro, Spina, Stuccarieddo.

T Tabbone, Taccolecchia, Tatillo, Tarallone, Tarantella Tatillo, Tauro, Terrione, Tettella, Tinchitinchi, Tobia Trilletto.

U Uappo, Uglia, Ullallà, Unanzio, Urpicieddo

V Vaccaredda, Vachepressa, Vescovo, Vierno, Vrocella.

Z Zecco, Zengarieddo, Zimoneco, Zinnardo, Ziteto, Zitonto, Zonza, Zoppetto, Zurfo.

sabato 12 gennaio 2008

Un appello per la salvaguardia della salute e del paesaggio in Irpinia


Appello: una tac per la salute e il paesaggio in Irpinia


Non ci facciamo ingannare dalle sirene mediatiche. Sappiamo che quando si spegneranno i riflettori sul problema dei rifiuti, non vorrà dire che il problema sarà stato risolto. Non possiamo in questo momento di militarizzazione immaginare di bloccare le scelte governative, ma chiediamo al Governo e alle altre autorità competenti quanto segue.1. Negli anni scorsi anche l’Irpinia è stata interessata allo smaltimento di varie sostanze tossiche. Chiediamo che venga avviata immediatamente un ricognizione capillare del nostro paesaggio per individuare e rimuovere queste sostanze. In caso contrario consideriamo le decisioni del governo gravemente lesive del nostro diritto alla salute proporremo l’astensione dal pagamento della tassa sui rifiuti. 2. Chiediamo le dimissioni dei vertici delle due ASL irpine, dell’Arpac e dei Consorzi Rifiuti, in quanto non hanno svolto adeguatamente le attività di controllo che avrebbero dovuto svolgere.3. Se le discariche ben controllate non presentano rischi particolarmente gravi non è necessario allocarle in ambiti poco urbanizzati e così distanti dai luoghi di raccolta. 4. Chiediamo che d’ora in avanti ci sia un controllo severissimo di tutte le fasi del ciclo dei rifiuti. Siamo indignati per quanto è accaduto in tutti questi anni e per la mancata assunzione di responsabilità da parte di quanti hanno gestito la materia. 5. La colpa dell’attuale situazione non è, come è stato scritto in questi giorni, di “preti e vescovi, giovani e donne e pensionati e intellettuali e poeti e cantastorie”, ma di chi si ostina a rimanere al suo posto (Bassolino, in primo luogo) umiliando in tal modo la democrazia, la civiltà e i cittadini onesti.La prossima assemblea è fissata per MERCOLEDI’ 16 GENNAIO a CARPIGNANO.




Le prime adesioni:


franco arminio, angelo verderosa, antonio romano, michele fumagallo, alfonso nannariello, tonino la penna, antonio morgante, lucio garofalo, enzo luongo, gaetano calabrese, michele ciasullo, luciana cerreta, dario bavaro, giovanni vuotto, mariarosaria vaiano, franco archidiacono, giovanni maggino, enzo filomena, michele giammarino, angelo cataldo




Tutte le firme sono su


venerdì 7 dicembre 2007

L'Irpinia ha tremato

Scossa di terremoto a Lioni
L'Irpinia ha tremato ieri sera alle 22:35

Una scossa di terremoto del 4° grado della Scala Mercalli (4.5 scala Richter) si è avvertita in tutta Lioni, ieri sera verso le 22:35. Secondo la scala Mercalli il quarto grado è definito di intensità mediocre: "avvertito da molti all'interno di un edificio in ore diurne, all'aperto da pochi; di notte alcuni vengono destati; automobili ferme oscillano notevolmente". Molti Lionesi, soprattutto quelli che stavano seduti, si sono accorti della scossa che è stata preceduta da un forte boato. Alcuni abitanti dei piani alti delle case del quartiere San Bernardino sono scesi in strada, ma, data la temperatura gelida di ieri sera, sono ritornati dentro nonostante la paura. Era da qualche anno che non si avvertivano più scosse di assestamento come quella di ieri sera, ma rieccolo il terremoto, pronto a ricordarci la sua tremenda forza.

mercoledì 28 novembre 2007

Altre informazioni su Lioni


Il Comune di Lioni

Distanza da Avellino: 48 Km
Altitudine:
550 mt.
Municipio:
p. Vittorio Emanuele, tel. 0827 / 42486
Cap:
83047

Qualche altra notizia

Per gli aiuti ricevuti dopo il sisma del 1980, il comune è oggi gemellato con le città di Roma, Sezze, Piombino e con le province di Arezzo, Grosseto, Pistoia e Bergamo.
Il primitivo borgo lionese fu possedimento di numerosi feudatari, tra i quali si ricordano i Balvano, gli Ianvilla, i Caracciolo, e gli Imperiale.
Il paese, ai piedi dei Monti Picentini, lungo il versante settentrionale, si adagia sul fiume Ofanto, in posizione ridente, a 540 metri sul livello del mare. Di alto valore naturalistico, ha i caratteri della verde Irpina e la tipologia pugliese. Difatti esso si protende verso la Puglia e la Lucania. A sud il territorio comunale è delimitato dal monta Calvello. Raggiungibile agevolmente attraverso la nuova strada statale Ofantina, è servito dalla stazione ferroviaria, lungo la linea Avellino – Rocchetta S. Antonio. Di sicuro interesse turistico, per i paesaggi e la vegetazione, è la zona bagnata dall’Ofanto. Importanti ritrovamenti archeologici nella località Fossa della Pila e S. Maria del Piano, attestano la presenza di genti preromane. La cinta muraria presente in contrada Oppido, risale invece all’età sannitica (VI – III sec. a.C.).

venerdì 23 novembre 2007

Un popolo senza memoria non ha futuro







da Michele Bortone CH Lugano
QUELLA DOMENICA DI VENTI SETTE ANNI

"DI QUEL "23 NOVEMBRE 1980"

Una data che nessuno mai dimenticherà, la terrà alle 19.36 tremò
per interminabili 90 secondi, nono grado della scala mercalli.

Aiuto fratello qui ci manca di tutto la terra ha tremato la casa ha distrutto.

L'Irpinia e la Basilicata fu devastata, il dolore e la paura mi è rimasta dentro, ricordo quella pagina del Mattino con la scritta "fate presto"!

Il terremoto del 23 novembre 1980 ha sconvolto e cambiato il volto della Campania, in Irpinia le cifre si commentano da sole: morti 2998, feriti 8245, i senzatetto 234,960. Sul terremoto dell'Irpinia si è parlato, argomenti poveri e di poca credibilità, tanti altri montati ad arte.
Se attraversiamo oggi l'Irpinia del Cratere, troviamo ancora le tracce e ferite di quella terribile Domenica. Mi guardo dentro, la paura, l'ansia mi assale nel ricordare quelle notizie non stop alla Tv. Cerco di gestire il dolore, l'emozione e lo sfogo dell'anima è il pianto. Si dice che tutto passa, il tempo e fa dimenticare, sono trascorsi venti sette anni, ma sembrano soltanto venti sette giorni.

Tutto si commenta da solo, il verde è sempre più verde di una Irpinia sempre più bella.

Con cordialità Michele Bortone

Venti tre novembre 1980

Quel tragico venti tre novembre
correndo e scherzando per le strade,
una bella giornata di festa
avvolta dentro un tiepido sole.

Pensavo fra un mese è Natale
e quanti ricordi di amici e miei cari lontani,
vola il mio pensiero tra loro
rincorrendosi con la luce, il mio cuore palpita e mi dice,
questo giorno non finisce mai.

Vai speranza corri anche tu tra loro
non chiudere mai il tramonto,
e non fermarti a guardare,
fai che la notte non insegua più il giorno
e fermi il vento che mi porta il pianto,
e le grida di aiuto di quella povera gente.

Michele Bortone

domenica 18 novembre 2007

Notizie storiche su Lioni


Lioni, il nome, le origini

di Angelo Colantuono

Da dove deriva il nome di Lioni e cosa sappiamo di preciso sulle origini del paese? La recente pubblicazione del Dizionario del dialetto lionese di Nino Iorlano, Pasquale Nesta e Nicola Garofalo è un’ occasione per riparlare dell’ argomento.
Ricapitoliamo i termini della questione. Verso la fine del Settecento il dotto abate rocchese Vincenzo Maria Santoli nel suo celebre saggio sulla Mefite e dintorni
[i] avanzò l’ idea che i Lionesi fossero i discendenti dei Liguri Apuani deportati nel Sannio dai Romani nel II secolo avanti Cristo. Santoli vedeva anche un’ affinità tra toponimo Liuni e la parola Liguri[ii]. La tesi venne rilanciata alcuni anni più tardi dallo storico nuscano Nunzio Maria Della Vecchia[iii], e fu avallata anche da Nicola Corcia, appassionato ricercatore delle antichità del Regno delle Due Sicilie: «Da Liguri si disse probabilmente Liuri, d’ onde in processo di tempo Liuni e Lioni »[iv].
La cosa è del tutto inverosimile per due buone ragioni. La prima sta nel fatto che una parola come Liuni non può essere derivata da Liguri: sarebbe contro tutte le regole della linguistica. La seconda è che dalle nostre parti i Liguri non ci sono mai stati. E’ vero che nel 180 a. C. un considerevole numero di Liguri Apuani (le fonti dicono 47mila) furono forzatamente trasferiti nei «Campi Taurasini». Ma i «Campi Taurasini» si trovavano a nord di Benevento, nella zona di Circello, Baselice, S. Bartolomeo in Galdo
[v].
Qualche anno fa Arturo Bascetta, autore di quaderni storici su diversi comuni dell’ Irpinia, ha proposto una nuova teoria: il toponimo Liuni sarebbe da mettere in relazione con il «fundus Iunianus» nominato nella Stele del dio Silvano
[vi]. Si tratta di questo. Verso la metà dell’ Ottocento ai piedi del Monte Oppido – ma in territorio di Caposele – fu trovata una grossa lapide con una iscrizione votiva risalente ai tempi dell’ imperatore Domiziano (81-96)[vii]. Un certo Lucio Domizio Faone[viii], per la «buona salute» del sovrano e della sua consorte, istituiva dei sacrifici annuali in onore del dio dei boschi. Alle spese si sarebbe provveduto con le rendite di certi fondi che egli possedeva nella zona. Uno di questi fondi era chiamato «Iunianus»[ix]. L’ idea di Bascetta è che che Liuni derivi appunto da «fundus Iunianus», attraverso la forma intermedia «l’ Iuni(anum)»[x]. Questa tesi – piuttosto spericolata – è accolta nel Dizionario di Iorlano, Nesta e Garofalo[xi] .

mercoledì 14 novembre 2007

Curiosità


I dieci cognomi più diffusi nel comune di Lioni

Nella prima colonna viene visualizzato il numero di individui aventi il cognome in oggetto, con arrotondamento al secondo decimale: ad esempio un ipotetico valore di 5,76 indicherebbe quindi che nel dato comune vi sono con maggiore probabilità sei individui, piuttosto che cinque, aventi il dato cognome.

Numero Cognome
176,00 Perna
173,25 Garofalo
129,25 Di Paolo
121,00 Albanese
118,25 D`Amelio
93,50 Finelli
85,25 Soriano
74,25 Di Conza
74,25 Recce
68,75 Nittoli